Di fronte all'immensità del cosmo i tempi della storia umana e le pretese umane sono insignificanti. Se potessimo comunicare con la zanzara, scopriremmo che anche la zanzara si sente il centro del mondo. Ma la pretesa dell'uomo di conoscere la verità, oltre ad esere effimera, è illusoria. Ogni parola generalizza arbitrariamente un'esperienza sensoriale assolutamente specifica; ogni concetto racchiude una metafora dimenticata divenuta inconscia:
Che cos'è dunque la verità? Un mobile esercizio di metafore, metonimie, antropomorfismi, in breve una somma di relazioni umane che sono state potenziate poeticamente e retoricamente, che sono state trasferite e abbellite, e che dopo un lungo uso sembrano a un popolo solide, canoniche e vincolanti: le verità sono illusioni di cui si è dimenticata la natura illusoria, sono metafore che si sono logorate e hanno perduto ogni forza sensibile, sono monete la cui immagine si è consumata e che vengono prese in considerazione soltanto come metallo, non più come monete.
Su verità e menzogna di Nieztsche e Rapporti di forza di Ginzburg
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