giovedì 14 aprile 2011

La delusione dell'Inter Leonardiana

Quest'anno la squadra che negli anni scorsi ha vinto tutto non c'è più. La differenza sostanziale dall'anno 2009/2010 sta nell'aver cambiato allenatore, essendo passati da Mourinho a Benitez e con il suo esonero a Leonardo. Il tecnico brasiliano è, però, l'obiettivo del mio scritto. Alla base delle recenti cocenti sconfitte dell'Inter c'è la sua idea di calcio, la quale si basa sull'allegria, sull'empatia creata coi giocatori, sulla mentalità offensiva del suo maestro ideologico Telè Santana fondata sul 4-4-2 fantasia.Ed è proprio questo il problema. Telè Santana è colui che ci ha fatto vincere il Mondiale nell '82, infatti era alla guida del Brasile con una delle squadre più forti di tutti i tempi e giocando con un modulo iperoffensivo ha perso 3-1 con un'Italia tosta ed equilibrata;ma di certo non paragonabile alla classe eccelsa del suo Brasile.  Questo è l'errore chiave di Leonardo: l'anno passato l'Inter pur giocando con il 4-2-3-1 con Sneijder-Eto'o-Pandev-Milito era una squadra equilibrata, con un carattere formidabile dove Eto'o e Pandev avevano l'obbligo di ripiegare sul terzino avversario, per dare maggior copertura pena una sonora tirata d'orecchi e l'esclusione dal campo; mentre l'Inter delle ultime uscite sembra una squadra spaccata in due tronconi ,"chi attacca" e "chi difende" rendendo di certo le partite più spettacolari, ma la difesa sempre minacciata dai continui contropiedi avversari. Inoltre Leonardo ha avuto poca propensione al turnover, facendo girare poco i calciatori, soprattutto a centrocampo dove i vari Cambiasso, Thiago Motta, Stankovic e Zanetti sia nel derby che in Champions sembravano spesso all'affannosa ricerca di ossigeno, quando in panca c'erano forze fresche come Mariga e Obi certamente non inferiori ad un Thiago Motta o Cambiasso a mezzo servizio. Non posso salvare tra i giocatori Maicon: irriconoscibile quest'anno, non dribbla, non ha più la forza strastoferica che gli conferiva quella cavalcata con il quale metteva a repetaglio qualsiasi diversa avversaria, ed era lui uno dei segreti dell'Inter di Mourinho, era un regista arretrato, capace con le sue sgroppate di regalare assist e gol importanti e quest'anno è mancato tutto questo. Ora la figura chiave per una veloce e prepotente rinascita dell'inter è Moratti, il suo presidente: capirà che Leonardo, anche se è una persona piacevole e intelligente, non è adatto al ruolo di allenatore per questa Inter?

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